«Non rispettano il regolamento», ha tuonato la Lega Calcio. Perché la tecnologia può essere utile, ma il cuore del calcio è, e resterà sempre, l’uomo che gioca. Il problema era sorto in quanto l’articolo 5 del regolamento sulle divise, ai commi 1 e 3 recita che «lo stemma della società può essere apposto una sola volta sulla maglia», mentre quella del club arancio-nero-verde riportava sia la scritta Venezia sia l’effige del leone di San Marco. La maggior parte delle volte è un kit unico, una divisa che viene utilizzata una sola volta prima di essere incorniciata ed esposta nei musei delle società più vincenti. ATLETICO MADRID (terza maglia) – ufficiale – Di colore prevalentemente verde, con finiture nere sui lati, sulle maniche e sul collo, il design della terza divisa dei Colchoneros si ispira e valorizza il concetto di sostenibilità. Solo un paio d’anni fa Drake si è ritrovato suo malgrado su Instagram con una maglia rosa della Juventus, contribuendo ad aumentare le vendite di quella divisa. Lo ha fatto con la solita sobrietà, ritornando per una sera alla tradizione attraverso le strisce verticali che per decenni hanno reso iconica la maglia della Juventus.

Altre volte, invece, è una maglia che accompagna la squadra per un’intera stagione e diventa simbolo di un’annata. Per quanto riguarda me invece, della Calicanto mi ha colpito molto l’accoglienza e il clima che si respira: anche se non mi conoscevano, con grande disponibilità tutti mi hanno dato una mano e hanno lavorato insieme a me in questo progetto. Insieme formano il completo da calcio, che è amato sia dalle squadre e club famosi che anche dai futuri calciatori. L’Ajax aveva deciso di omaggiare Bob Marley ricordando una trasferta a Cardiff nel 2008 quando prima di un’amichevole l’impianto acustico dello stadio diffuse la canzone Three Little birds, da allora diventata una specie di inno non ufficiale del club che la ripropone durante l’intervallo di ogni partita disputata in casa. Il museo trova sede nella ristrutturata casa coloniale chiamata Podere Gignoro. Ovviamente, c’è sempre un rovescio della medaglia. E poi c’è il dibattito etico: la misurazione costante delle prestazioni rischia di spersonalizzare il gioco?

Anche se non c’è più niente in palio, Barca e Rèal proveranno a vincerla fino alla fine. Avrà sicuramente la possibilità di scegliere il meglio misurando la sua crescita professionale che lo porterà, se sarà bravo, ad una consacrazione definitiva a fine campionato. L’annuncio di Agnelli sulla fine del rapporto con Del Piero mi ha fatto male: non stava a lui dirlo. È un film fatto di ricerca sulle fonti, compresi video in bassissima risoluzione, di scomposizione dell’immagine, di moltiplicazione estrema dei punti di vista, di ricostruzione del (non) visto attraverso elaborazioni e taurine animazioni in CGI. Il Liverpool è uno dei pochi club di calcio ad avere il DNA della Champions League. In questo scenario, perfino il più modesto degli atleti potrebbe giocare come un campione: basta avere il giusto software al proprio fianco. Maglie così intelligenti da prevedere ogni mossa, analisti e programmatori più importanti degli allenatori, e algoritmi in grado di trasformare anche il più brocco in un genio del pallone. Potremmo vedere squadre che vincono non grazie al genio di un Maradona, ma per l’ottimizzazione perfetta di un algoritmo. Le maglie intelligenti sono una delle tante dimostrazioni di come il calcio stia abbracciando la tecnologia per evolversi.

Soccer ball and laptop with formation on screen Le maglie intelligenti sono il punto di incontro tra moda, tecnologia e sport. Dai campi di periferia agli stadi più prestigiosi, il futuro dello sport è fatto di innovazioni che migliorano le prestazioni, ottimizzano le risorse e, perché no, rendono il gioco più inclusivo. Le maglie intelligenti sono la nuova frontiera dell’abbigliamento sportivo: non si limitano a vestire, ma registrano ogni movimento del giocatore, trasformandolo in dati utili per allenatori, preparatori atletici e, perché no, per gli scout sempre a caccia del prossimo talento. Le maglie intelligenti non sono astronavi indossabili, ma semplici capi sportivi progettati per resistere a sudore, scivolate e qualche inevitabile mischia. Per i giovani calciatori, queste maglie rappresentano una rivoluzione silenziosa. Bastano quattro mesi laggiù per capire molte cose”. Problemi di magliette li ha avuti anche l’Inter, che nella scorsa stagione si era presentata al fischio d’inizio con quattro maglie ufficiali. Già, perché era stata realizzata con quattro colori (nero, azzurro, bianco e giallo), mentre il regolamento prevede che se ne possano utilizzare al massimo tre.