E ancora sempre nel pomeriggio di ieri è stata annunciata una delle novità del Latina Calcio di quest’anno: “The lion card”, ovvero una tessera che permetterà al possessore di usufruire di numerosi sconti presso varie realtà, strutture commerciali di più genere, legate al Latina Calcio. In Coppa Italia la squadra di Claudio Ciferri non riesce a superare la prima fase: inserito nel Raggruppamento 5, il Trastevere perde 2-1 in casa del Frosinone e batte 3-0 il Grifone nella seconda partita, chiudendo il girone al secondo posto alle spalle della formazione ciociara. Nelle sue prime quattro annate, tuttavia, l’attività agonistica fu confinata nei campionati del Comitato Regionale Pugliese, per due anni nella prima e per altrettante volte nella seconda divisione regionale. Nei giorni dei match, è prevista una media di circa 8000 visitatori, contro 1.000-1.500 degli altri giorni della settimana. Dopo qualche attimo di nervosismo, i padroni di casa provano a riorganizzarsi e recuperando calma e sangue freddo, tornano a farsi vedere nei pressi dell’area avversaria.
Alle finali per il titolo regionale è superata dalla Leoncelli di Vescovato 0-0 fuori e 0-2 in casa. Anche l’Inter, in occasione della partita di domenica in campionato contro il Bologna, ha indossato maglie con i nomi in cinese, ma è stata sconfitta clamorosamente in casa. Il desiderio di ogni collezionista di maglie da Calcio Match Worn è quello di ricevere direttamente dalle mani del giocatore la maglia della partita appena terminata. Orario variabile: dalle 9 alle 21 tutti i giorni, ma si tirerà lungo le sere in cui la Juve giocherà, sul prato, poche decine di metri dietro lo store. Al 25′ ci prova il giovane Tenesaca con un lungo tiro da fuori area e il pallone finisce di poco a lato. TRICASE – Gentile, Desiderato, Moretto, Amadu, Di Seclì, Romano, Tenesaca (79’ Martella), Petrachi (71’ Trotta), Causio, Patera (75’ Mele), Ruberto. Al 13′ è ancora il Tricase a sfiorare il vantaggio su un calcio di punizione centrale, ben battuto da Petrachi con un tiro potentissimo ma un po’ impreciso, con il pallone che si stampa sulla traversa. La creazione di un tale completo – il cui utilizzo in campo era all’epoca ancora molto raro e limitato – si rese necessario nell’eventualità di trasferte contro altre formazioni biancorosse, dato che in tali circostanze il club perugino aveva fin lì utilizzato, sia per la prima che per la seconda casacca, pressoché i suoi stessi colori sociali, ovvero il bianco e il rosso.
È l’enfant prodige del pallone, non ha ancora compiuto quattordici anni nel marzo 2015 quando festeggia, con i Giovanissimi, la vittoria fase nazionale della United Premier Cup. Il primo caso registrato nella storia dello sport di «stella» atta a simboleggiare, sopra le divise da gioco, la vittoria di un trofeo, accadde nel campionato italiano di calcio di Serie A, quando la Juventus, in seguito a una delibera dell’allora organizzatrice Lega Nazionale, introdusse nella stagione 1958-59 una stella d’oro a cinque punte in valenza del decimo titolo italiano vinto, allora il nuovo record nazionale. Incroci pericolosi, sfide al cardiopalmo, che mettono in palio tanto di una stagione che entra nel vivo: in ogni competizione. Tornando alle questioni calcistiche, il sodalizio neroverde si iscrisse nuovamente ai campionati federali FIGC, venendo ammesso direttamente in Seconda Divisione: rinominato Associazione Calcio Pordenone e ormai in piena orbita dell’Opera Nazionale Dopolavoro, nel 1931-1932 arrivò terzo nel girone unico della Venezia Giulia, venendo ammesso alle finali di categoria e quindi promosso in Prima Divisione. Sui social è praticamente un elogio unico a Legea, in passato criticata ma uscita fortificata da questa “prima”. Anche giovani di età più matura dei promotori vi aderiscono con animato fervore, aggiungendo così linfa al sodalizio che elegge la sua prima sede nel grande cortile della Cascina Santa Caterina.
Allarme furti in casa, è tensione anche a Tavarnelle: l’ultimo in via di Spicciano. Per intenderci, la nuova società con a capo Minonne che ha preso in mano la situazione dopo l’addio dell’ex presidente Antonio Buccoliero, vuole intraprendere la strada che porta verso i principi di “collettività”, “comunità” e “convivialità”, dove tutti sono importanti e nessuno è indispensabile, per superare la logica dell’ “uomo solo al comando” in particolar modo di questi tempi, dove il tempo dei “mecenati” sembra essere sulla via del tramonto. Negli anni ho, fortunatamente, avuto modo di confrontarmi e fare amicizia con svariati giocatori che hanno militato nel Palermo Calcio, ma uno mi è rimasto nel cuore e per questo ho deciso di collezionare tutte le sue maglie, anche quelle non rosanero, e le sue memorabilia. Si può scegliere anche la manager, tra Silvia, Celia, Nelly e Cammy (nel caso in cui tutte e quattro siano impiegate come giocatrici verrà assegnata un’altra manager, Aurelia, che non è una calciatrice ed è la manager della squadra femminile).