Nel 1980, subentrò nuovamente la Ennerre, che si legò agli azzurri fino al 1984, quando la fornitura tecnica fu appannaggio di Linea Time, il cui accordo con il Napoli durò per una sola stagione. I calzettoni erano azzurri con due righe orizzontali, non adiacenti, una bianca e una blu scuro. Ecco, basterà subirne meno di due e questo toccherà a noi». E la concorrenza sarà una concorrenza da Inter: «Io vengo da due stagioni così così, ho pagato problemi fisici e anche di rapporto con l’ allenatore e la società, e insomma posso anche scordarmelo di arrivare qui ed essere sicuro di giocare. E che spero di non essere l’ ultimo, come rendimento». Come è vero che avere tanti compagni forti aiuta la concentrazione, ma anche la tranquillità, perché certi errori possono essere coperti». Ma è anche vero che per leggere determinate situazioni difensive in anticipo bisogna avere una certa intelligenza calcistica, e in questo Blanc è un campione del mondo, in tutti i sensi. Carlo Laudisa Materazzi vola già alto «Siamo più forti degli altri» DAL NOSTRO INVIATO APPIANO GENTILE – Nuovo acquisto si fa per dire, perché idealmente Marco Materazzi una maglia nerazzurra addosso ce l’ ha da un sacco di tempo.

All’inizio del nuovo anno, il 12 gennaio, l’Inter batte la Juventus per 2-1 dopo i tempi supplementari nella finale di Supercoppa italiana e conquista il primo trofeo stagionale. Nel 1991 si registrò un nuovo cambio di fornitore tecnico dopo l’accordo con la Umbro: l’azienda inglese esordì con una maglia contraddistinta da un numero di strisce pari a sette, tre nere e quattro azzurre. Nella stagione 2020-2021 la Nike presentò una maglia a strisce orizzontali di colore nero e grigio scuro e impreziosita da dettagli gialli. Vedi le condizioni d’uso per i dettagli. Similmente, il 15 dicembre 2019, per celebrare i 120 anni del club rossonero, i giocatori sono scesi in campo contro il Sassuolo indossando una maglia speciale che, rispetto a quella stagionale, recava dettagli dorati. Per il francese, però, ci sono altre proposte estere: lo rivorrebbe il Bastia, ma premono anche Bolton e Celtic. Anche se sulla sua stessa fascia, quella dov’ è diventato grande ai tempi d’ oro del Bologna a forza di scorribande, volerà uno che si chiama Sergio Conceiçao. Però a 26 anni, finalmente, ho una grande occasione e voglio giocarmela fino alla fine, senza preoccuparmi di chi ho davanti». Lo sta già facendo, perché con Cuper non si scherza: «Lui esige tanto, con grande attenzione all’ aspetto atletico e anche disciplinare: la prerogativa principale è lo spirito di gruppo, tipo quello del mio ultimo Perugia, e con allenatori come lui o simili a lui – mi vengono in mente De Canio e Scala – ho sempre fatto risultati».

Anche il Milan è molto impegnato sul fronte delle cessioni. In queste settimane già si comincia a parlare dei kit e delle maglie del Milan in vista della prossima stagione. E la conclusione è lo specchio del Materazzi che è e che sarà: «La concorrenza è una delle difficoltà del calcio, ma io ho giocato a Marsala, a Trapani, mi sono ritrovato in Inghilterra da un giorno all’ altro e insomma difficoltà ne ho dovute affrontare, facendo il calciatore: cercherò di venirne fuori come ho sempre fatto, con la “fame”, la tenacia, la passione». Ormai è da considerare fatta la cessione di Chamot all’ Olympique Marsiglia che segue di un giorno quella di Ibou Ba. Anzi, forse è arrivato davvero all’ incrocio decisivo. Due anni così così gli hanno offuscato il ricordo di quella maglia azzurra che resta il momento più alto della sua carriera, ma non un certo tipo di convinzione: «Se oggi sono qui, all’ Inter, qualcosa di buono devo pur averlo fatto. Un rischio che Binotto sente di non correre, nella sua nuova dimensione: «Anzitutto perché giocare 4-5 partite all’ Inter è come farne dieci altrove: è normale valutare in un altro modo la continuità di impiego.

Andrea Elefante Binotto pronto a combattere «Ho una chance, me la gioco» APPIANO GENTILE – (a.e.) Jonatan Binotto ricomincia dall’ Inter e sa che la salita non è finita, anzi. Se poi dovesse toccargli anche farne qualcuno, dopo i 12 dello scorso campionato, non si troverebbe a disagio: «All’ Inter c’ è di sicuro gente che punizioni e rigori può batterli meglio di me, ma soprattutto sui calci piazzati può esserci bisogno anche di me. Allenatori come lui, come Cuper, hanno anche sposato il 4-4-2 come modulo privilegiato: «Non gioco così da un po’ , ma l’ ho fatto in passato: con Perotti, con Arcoleo, qualche volta con Mazzone, oltre che naturalmente in Inghilterra. Allenatori come lui, come Cuper, non disdegnano (pur non facendone una soluzione imprescindibile) una coppia di centrali difensivi di statura. FR) Sochaux: que devient Ivan Perisic? Ivan Perisic, su Transfermarkt, milan terza maglia Transfermarkt GmbH & Co. Giorgio Gandolfi, I nomi sulle maglie, esperimento fallito, in La Stampa, 26 novembre 1979, p. Il colore del novello stemma variava in base a quello della divisa: per cui, sulle maglie casalinghe, il logo era blu (girone d’andata) o bianco (girone di ritorno), mentre, sulle maglie da trasferta, era nero.