Alla fine di maggio si dimise anche il direttore sportivo Mijatović. Il match di ritorno a San Siro, che si disputò il 19 aprile 1989 fu un autentico calvario sportivo per il Real, umiliato per 5-0. I “carnefici” furono Ancelotti, Rijkaard, Gullit, van Basten e Donadoni. Dopo la sconfitta di Madrid, nel match di ritorno disputato al Parco dei Principi i transalpini, guidati dalla stella liberiana George Weah, riuscirono a ribaltare l’1-3 dell’andata con un 4-1 siglato all’ultimo secondo di recupero dal difensore di origine caledoniana Kombouaré. La supercoppa fu persa dai madrileni in modo umiliante con una sconfitta per 3-0 all’andata e una al ritorno per 2-1. Anche in Coppa i merengues non ebbero successo uscendo agli ottavi per mano dell’Espanyol subendo una sconfitta per 4-1 nella gara di andata e vincendo solo 2-1 al ritorno. Dopo aver trascorso gran parte della stagione al secondo o al terzo posto del campionato spagnolo 2006-2007, negli ultimi mesi recuperarono molti punti sul Barcellona; il sorpasso ai danni del Barça si concretizzò alla trentaquattresima giornata, quando i blaugrana pareggiarono in casa contro il Betis, mentre il Real batté in rimonta l’Espanyol per 4-3. Il momento clou del campionato fu la penultima giornata, quando il Barcellona andò vicinissimo al controsorpasso con ancora una giornata da disputare: all’89º minuto di gioco il Madrid perdeva 2-1 in casa del Saragozza, mentre il Barcellona era in vantaggio con il medesimo risultato sui cugini dell’Espanyol.

Fonseca a fine partita si è scagliato contro l’arbitraggio di La Penna, soprattutto per il gol del vantaggio di De Ketelaere, che sicuramente farà ancora discutere, ma la sua squadra in campo svolge un compitino semplice semplice e quando prende il gol del 2-1 prova disperatamente a cambiare, ma ormai è troppo tardi. Quest’ultima viene messa al sicuro con una vittoria per 2-1 nel derby di aprile. Nel periodo primaverile tre pareggi del Real Madrid permettono ai rivali del Barcellona di rifarsi sotto portandosi a meno 4. A due settimane dal clásico, il Real conquista una vittoria importantissima nel derby con l’Atlético per 4-1 grazie ad un Cristiano Ronaldo ispirato che realizza una tripletta. In Coppa del Re, invece, il Real compirà un percorso molto positivo: nei sedicesimi di finale elimina il Real Murcia pareggiando 0-0 l’andata e vincendo 5-1 al ritorno; agli ottavi incrocia il Levante e passa il turno vincendo l’andata 8-0 e perdendo il ritorno per 2-0; nei quarti incontra i rivali cittadini dell’Atlético, che vengono battuti per 3-1 all’andata e 1-0 al ritorno; in semifinale elimina il Siviglia per 2-0 e 1-0. La finale si svolge al Mestalla di Valencia il 20 aprile 2011 contro il Barcellona: grazie a una rete di Cristiano Ronaldo nei tempi supplementari il Real vince 1-0 e si aggiudica il trofeo per la 18ª volta nella sua storia.

I primi esosi acquisti sono i Palloni d’oro in carica delle edizioni 2007 e 2008: il trequartista brasiliano Kaká, punta di diamante del Milan e l’attaccante portoghese Cristiano Ronaldo, stella del Manchester United. La sfida di andata al Bernabéu, disputata il 5 aprile, terminò 1-1, risultato che stava stretto al Milan per via delle numerose occasioni da gol create e non capitalizzate e per via di un gol regolare annullato a Gullit. A una regia sublime ha aggiunto nell’ultimo anno anche la capacità di diventare decisivo con gol (ben 8 nello scorso campionato) e assist. Chiusa un’altra stagione tragica, il 1994-1995 fu per il Real Madrid di tutt’altro sapore: eliminato in Coppa UEFA per mano del modesto club danese Odense e in Coppa di Spagna, diede il meglio di sé in campionato ed interruppe il dominio del Barcellona, detentore per il quarto anno consecutivo del titolo di Campione di Spagna. Nei quarti di finale, il Real Madrid affronta il Tottenham: vince 4-0 la gara d’andata, al Bernabéu e si ripete a White Hart Lane, sette giorni dopo, per 1-0. Il sorteggio ha voluto che il Real Madrid affronti in semifinale i rivali del Barcellona, in lotta con i “blancos” sia in campionato che in Coppa del Re.

Vanderlei Luxemburgo, il suo sostituto, non riuscì a guidare i madrileni oltre gli ottavi di finale della UEFA Champions League (prevalse la Juventus) e della Coppa del Re, ma in campionato il Madrid si batté con ardore, fino a ottenere il secondo posto, a 4 punti di distacco dal Barcellona campione. In campionato il Real Madrid ebbe troppi alti e bassi. Da allora i tifosi del Real Madrid lo ricordano in ogni partita giocata nel proprio stadio, inneggiando il suo nome allo scoccare del settimo minuto del primo tempo, come il numero abituale della sua maglia. Questa maglia adidas è un vero successo e piacerà ai fan. Il vantaggio di Charles De Ketelaere, ripudiato dal Milan e rinato con la maglia della Dea, è sembrato lo spartiacque più classico che la narrazione della partita si aspettava, il gol vittoria di Ademola Lookman, in un anno solare strepitoso per lui, a meno di quattro minuti dalla fine ha scaldato i cuori di un Gewiss Stadium infreddolito dal punto di vista climatico (ieri sera si sfioravano gli zero gradi), ma caldissimo per tifo, presenza e accoglienza. La stagione successiva si aprì con una nuova vittoria in Supercoppa contro il Barça (con un 3-1 e un 1-1), ma fu soltanto un fuoco di paglia, perché l’annata dei blancos proseguì male: ancora una volta il Madrid non riuscì a mettere in bacheca i trofei più importanti.

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