Questi colori vennero usati fino al 22 settembre 1929, quando, in un’amichevole disputata contro la Roma, la Fiorentina indossò per la prima volta la maglia viola con il giglio rosso sul petto. Dal 12 luglio 2023 il centro di allenamento della squadra è il Viola Park, situato nel comune di Bagno a Ripoli. Fino al 2023 la squadra aveva fatto base per i suoi allenamenti presso il Centro sportivo Davide Astori, conosciuto in precedenza come i Campini, una struttura polifunzionale sita nel plesso dello stadio Artemio Franchi di Firenze. Quest’ultima versione sostituì l’edizione originale come inno della Fiorentina e, da allora, viene eseguita allo stadio Franchi prima di ogni partita della squadra. Agli inizi della sua storia, tra il 1926 e il 1931, la Fiorentina disputava i suoi incontri interni nello stadio di via Bellini, in passato utilizzato dalla Libertas. Alla fine del seconda guerra mondiale, con la caduta del fascismo, il nome dell’impianto venne cambiato in Stadio Comunale; nel corso della sua storia, fu sede di alcuni incontri calcistici dei Mondiali 1934, della XVII Olimpiade estiva e degli Europei 1968; in occasione del campionato mondiale di calcio 1990 l’impianto fiorentino ha subito importanti interventi strutturali, affidati all’architetto Italo Gamberini.

Per le merengues si tratta del sesto titolo mondiale. Vince la Supercoppa italiana (1º titolo). Il 22 dicembre vince ai calci di rigore la Supercoppa italiana contro Juventus, nonostante sia uno dei giocatori partenopei a fallire il proprio tiro dal dischetto. Finale di Supercoppa italiana. Semifinale di Supercoppa italiana. Semifinale di Coppa Italia. Nel 1955, sviluppando l’idea proposta dal giornalista de L’Équipe Gabriel Hanot e nell’intento di ripensare la formula della Coppa Latina (torneo riservato a squadre di Francia, Spagna, Portogallo e Italia), Bernabéu incontrò all’Hotel Ambassador di Parigi Bedrignan e Sebes e creò la Coppa dei Campioni, oggi nota come UEFA Champions League. Semifinali di Coppa UEFA. Girone di qualificazione di Coppa Italia. I risultati del girone di ritorno non furono tuttavia eccellenti, con le ultime dieci giornate che portarono solo 8 punti; dopo la sconfitta del 25 aprile 1954 contro il Milan, i viola abbandonarono la lotta per il titolo, classificandosi al terzo posto, dietro a Inter e Juventus, a pari merito con i rossoneri. Anche nel 1967-1968 il Real vinse il campionato: dopo un girone d’andata trascorso fra il secondo e il terzo posto, alla sedicesima prese il comando grazie ad una vittoria per 1-0 sul Siviglia e restò in vetta fino al termine resistendo alla parziale rimonta del Barcellona che chiuse il campionato secondo con 3 punti di distacco.

Questa canzone veniva eseguita, nelle gare casalinghe, quando la squadra viola faceva il suo ingresso in campo nel secondo tempo; l’usanza del doppio inno è poi caduta in disuso. Tale logo viene usato pressoché ininterrottamente – con la sola eccezione della stagione 2002-2003, vissuta sotto il nome di Florentia Viola e contraddistinta da un semplice giglio rosso – fino al 2022, quando la proprietà Commisso introduce l’ultimo restyling dello stemma societario, che riporta in auge lo stile romboidale unendo lo storico giglio rosso a una grande “V” viola. 1º agosto 2002 – La società viene esclusa dal campionato di Serie B 2002-2003 per inadempienze finanziarie e viene rifondata col nome di Florentia Viola ripartendo dal campionato in Serie C2 per meriti sportivi. Fin dalla sua fondazione nel 1928, il Real Valladolid ha mantenuto la stessa divisa di gioco, maglie del real madrid composta di una maglia a strisce verticali bianche e viola. La società viola ha inoltre spesso collaborato con la Fondazione Stefano Borgonovo, per la raccolta di fondi per la ricerca di una cura contro la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), di cui era affetto l’ex-calciatore viola. L’inno della Fiorentina, intitolato Canzone viola ma conosciuto anche come O Fiorentina, venne scritto nel 1930 da Marcello Manni e musicato da Marco Vinicio.

Marco Filacchione, Galleria viola. Nel 2007, la divisa viola si è classificata 19ª nella lista delle 50 maglie più belle della storia del calcio, redatta dal quotidiano britannico The Times. Si tratta di una struttura dall’ampiezza di 22 ettari con dodici campi da calcio, di cui uno stadio da 3 000 posti deputato a campo casalingo per le squadre Primavera e femminile, e uno da 1 500 posti per le giovanili. Per il club è un’annata da record, con quattro trofei su cinque conquistati in una sola stagione. Il club viola, in particolare, adottò il progetto Every One. L’avvio di stagione fu segnato da alcune sconfitte in campionato, che non consentirono al club di tenere il passo del Barcellona. Nella stagione 1955-1956 vinse lo scudetto, il primo della storia dei Viola. Nel 1991 la proprietà Cecchi Gori adotta un nuovo stemma, inserendo un giglio stilizzato fiorentino (rosso in campo bianco) all’interno di una losanga bordata d’oro; le iniziali della società (bianche e rosse su fondo viola) sono poste in uno spazio compreso fra due ulteriori filetti d’oro che partono dagli angoli opposti della losanga per congiungersi al di sotto del suo angolo inferiore. Se nei primi tempi si usava direttamente lo stemma comunale, col tempo questo ha subìto varie modifiche, passando dal tradizionale scudo a un campo bianco romboidale, disegnato direttamente dal marchese Ridolfi, fino al “giglio alabardato” della proprietà Pontello.

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