retailer «Senza alcun dubbio Giacinto Facchetti, uno dei primi terzini moderni della storia del calcio italiano e non solo. Poi, dal mercato di riparazione arriva Antonio Manicone, oscuro centrocampista non certo nelle grazie degli dei del calcio, una carriera spesa nei campi bollenti del sud tra serie C e B. Con lui, però, la squadra trova un suo equilibrio e, complice anche un comprensibile rilassamento dei rossoneri, partita dopo partita, vittoria dopo vittoria, inizia un improbabile inseguimento alla vetta. E poi non è da tutti essere anche il protagonista di un romanzo, il bellissimo Azzurro Tenebra di Giovanni Arpino che nella prima edizione, quella del 1977, ha proprio una foto di Facchetti in copertina, “Mon Capitaine” come lo chiamava Arpino a sottolinearne l’eleganza». 24 ottobre in quel Milan-Barcellona dell’andata vinto invece dai rossoneri proprio grazie alla deviazione vincente di Sheva. 17 ottobre 1907 – Fondazione della Società Bergamasca di Ginnastica e Sports Atletici “Atalanta”. Il 5 ottobre 2018, dopo la sconfitta con il Fortis Altamura nel match di Coppa Italia, Danilo Rufini viene esonerato e al suo posto subentra Massimiliano Olivieri. Stagione 1992-93, finita l’era Trapattoni e tramontata l’utopia di Orrico e della sua famosa ‘gabbia’, Ernesto Pellegrini, l’allora presidente, quello che Agnelli definì il suo cuoco perché con la sua impresa di catering riforniva le mense di Mirafiori, chiama come allenatore ‘Schopenauer’ Bagnoli, reduce dal piccolo miracolo del Genoa con cui era arrivato in semifinale di Coppa Uefa andando a espugnare l’Anfield Road di Liverpool e, qualche anno prima, dal grande miracolo dello scudetto a Verona.

2001 Ancora una volta la squadra lotta per la promozione, ma una serie di partite negative al termine della stagione le impedisce di centrare l’obbiettivo, chiudendo nuovamente al quarto posto. Chissà cosa deve essere passato per la testa di Gigi Simoni, allenatore di quell’Inter, quando, voltandosi verso la panchina, ha incrociato lo sguardo di un ragazzino uruguagio dai tratti somatici vagamente orientali, di cui Moratti si era invaghito vedendolo segnare un gol incredibile con la maglia del Nacional di Montevideo, dopo aver dribblato l’intera squadra avversaria col pallone incollato al piede sinistro. Noi interisti, come quasi tutti i tifosi di questo mondo, siamo gente dall’entusiasmo facile e c’eravamo illusi che una squadra con Angelo Orlando, i fratelli Paganin e Igor Shalimov potesse competere nientemeno che col Milan di Gullit e Van Basten. Quella era stata l’estate del sensazionale acquisto di Ronaldo e tutti noi tifosi non vedevamo l’ora di veder giocare il Fenomeno.

Un lunedì mattina era in programma un compito in classe d’italiano, ma il professore del ginnasio, non avendo avuto tempo o voglia di inventarsi un titolo per il tema, ci disse di farne uno a piacere. E’ una difficoltà che era presente lo scorso anno e non è stata migliorata. Gli Estensi furono un’antica famiglia italiana, signori dal 1208 e duchi dal 1471, di Ferrara. Detto fatto, a pochi minuti dal suo ingresso El Chino tirò una sassata mancina all’incrocio dei pali, replicata pochi minuti dopo con un gol su punizione da distanza siderale. “Alzati Alvaro – gli avrà detto – prova a risolverla tu”. Non gli affida una grande Inter: non ci sono più Matthäus e gli altri tedeschi, ma sempre dalla Germania arriva un oggetto misterioso, Mathias Sammer, che verrà sbrigativamente rispedito al mittente con l’etichetta di bidone già a novembre (negli anni successivi vincerà un Pallone d’Oro e altri trofei assortiti col Borussia Dortmund, ma questa è un’altra storia che, ahinoi, si ripete ciclicamente). «Tra le cosiddette Grandi, l’Inter è, forse, quella che più di ogni altra ha avuto un rapporto privilegiato col talento anarchico. La sicurezza matematica della promozione in Serie A giunge alla terzultima gara, vinta 2-0 in casa col Brescia.

Poi, a un quarto d’ora dalla fine, creare maglie da calcio il gol di Tatanka Hubner per l’1-0 del Brescia ci faceva ripiombare nel nostro abisso d’angosce: nemmeno con il miglior giocatore al mondo riuscivamo a vincere! Se, però, devo pensare a un giocatore utile nel dare equilibrio al gioco, penso a un’Inter minore e a un calciatore che certo non è stato un fuoriclasse. Personalmente, il giocatore dell’Inter che più ho amato è stato Alvaro El Chino Recoba. Ha svolto anche il ruolo di allenatore giocatore durante la sua militanza. C’è un giocatore che, dopo aver festeggiato, immediatamente corre verso i compagni e grida loro di tornare a centrocampo che c’è tempo per farne un altro. La squadra inizialmente puntò al vertice, ma finì per sgretolarsi sotto il peso di problemi di spogliatoio, che dapprima portarono all’allontanamento del tecnico (sostituito da Tarcisio Burgnich), quindi al naufragio del progetto di ritorno in cadetteria. In seguito all’episodio appena descritto, i granata disputarono le successive partite in campo neutro giacché il campo di gioco della squadra venne sospeso per un mese, ed inoltre la società della Salernitana fu costretta a pagare 25.000 lire di multa.