Anche se era un calcio difficile e quasi eroico, con campi spelacchiati senza un filo d’erba e soprattutto esposto alle rudezze dei difensori turchi. Era d’altra parte dotato di un carattere deciso anche sui campi di calcio Erdogan, facendosi apprezzare quasi sempre in zona-gol. Nella sfida conclusiva con il Pescara, i granata furono a lungo virtualmente promossi, salvo esser scavalcati dal Perugia nel secondo tempo, a causa degli sfavorevoli risultati in arrivo dagli altri campi. La delusione viene presto cancellata: nel 2017-2018 la squadra, guidata dal serbo Slaviša Jokanović, riesce a centrare la promozione in Premier League sempre passando per i play-off, dove ha la meglio su Derby County e Aston Villa (in campionato era giunta terza). La stagione per gli andalusi parte male, con l’eliminazione ai play-off di Champions League e con l’esonero già a settembre dell’allenatore. Tuttavia, l’interesse nei suoi confronti era molto alto, tanto che pervenne una proposta di ingaggio da parte del Fenerbache. 23 giocatori che prenderà parte al torneo iridato in Sudafrica. La magica stagione ’75-76, il sottotiolo del libro, è la stagione della conquista dell’ultimo scudetto del Toro, uno scudetto che Pecci conquista al primo anno con la maglia granata.

Bleacher Paolo Pulici, Ciccio Graziani, Claudio Sala, Renato Zaccarelli, lo stesso Eraldo Pecci. Questa la formazione titolare: Castellini, Santin, Salvadori, Patrizio Sala, Mozzini, Caporale, Claudio Sala, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. Sotto la guida del tecnico Gabriele Graziani, subentrato a dicembre, a fine stagione alla squadra riesce a risollevarsi e a ottenere la salvezza all’ultima giornata, superando in casa il Südtirol per 3-1. Ciò però non basta a salvare la società, che accumula ritardi nel pagamento degli stipendi, i quali si aggiungono ai debiti pregressi lasciati dagli ex proprietari Serafino Di Loreto e Sandro Musso, ai quali la cordata romana non riesce a far fronte. Gli ultras di Galatasaray, Fenerbahce e Besiktas si unirono in un fronte comune per riversarsi nelle strade di Istanbul e contraddire le direttive politiche di Erdogan. Un’umanità, rievocata anche nelle pagine scritte da Eraldo Pecci, che c’informa di un Paese migliore, sano e ricco di futuro. Una squadra efficace e bella da vedere che rinverdì, anche se per pochi anni, i fasti del “Grande Torino”. Il suo reclutamento nell’organico della sua nuova squadra avvenne attraverso un’assunzione. Il 24 ottobre del 1975, infatti, Erdogan superò pienamente la prova di assunzione nella nuova società e diventa un dipendente ed un calciatore del club.

FC Stebno - JAK Blšany 1:0 (0:0) :: FC Stebno Ma l’attenzione di Erdogan verso il calcio era effettivamente alta, tanto che il giovane Recep riusciva a dividersi pur di giocare al pallone, tra gli studi all’Università di Marmara, lavori per contribuire alle spese della famiglia ed il campo di allenamento. Era il Toro del “giaguaro”, dei “gemelli del gol”, del “poeta”. Che sia quello di una grande star, di un beniamino dei tifosi o del tuo eroe storico, potrai rendergli omaggio con orgoglio sfoggiandone il nome e il numero. Arriva al parco con un aspetto professionale grazie alle divise da calcio ed all’abbigliamento da squadra di Nike, adidas, Joma, New Balance, PUMA, Kappa, Umbro e Hummel di Pro:Direct Soccer, il più grande rivenditore di kit da calcio al mondo. La narrazione di un mondo che non c’è più, «Erano altri tempi, torno a dirlo» scrive sempre Mura, travolto e cambiato da un’omologazione del pensiero che non ha eguali nell’evoluzione dei comportamenti umani. Un’impresa come quella realizzata dal Torino nella stagione sportiva 1975/76 si costruisce se c’è un gruppo allargato di persone che lavora e vive in armonia.

A Torino no, a Torino ci sono “loro”, che sono padroni del giornale, padroni della tv, padroni della banca e, tramite la Fiat, padroni della città. «Tutte le storie sono storie d’amore», scrive Robert McLiam Wilson in Eureka street. Il calcio a 7 e il calcio a 8 o calciotto sono un misto tra calcio e calcio a 5. Anche in questo caso le differenze principali sono la durata dei tempi (due di rispettivamente 20 e 25 minuti ciascuno), le dimensioni del campo, più piccolo rispetto a quello da calcio, e l’assenza del fuorigioco. La salvezza matematica è raggiunta con due giornate d’anticipo grazie alla vittoria casalinga per 4-1 contro il Cittadella. Nella partita vinta 3-2 contro il Brasile, decisiva per la qualificazione alla semifinale, Rossi si sbloccò realizzando una tripletta. Il 5 febbraio 2011 è protagonista di un episodio curioso: nella partita contro l’Hannover 96 Diego insiste per calciare un rigore e lo “ruba” al compagno Patrick Helmes, colpendo però la traversa, quando la partita vedeva il Wolfsburg in svantaggio per 1-0. Questo episodio ha segnato poi la sconfitta finale ed una multa di 100.000 euro al giocatore brasiliano, nonché l’esclusione dalla partita successiva.