2001 Gli Stati Uniti d’America non sono certo patria del calcio. Viva viva il tricolor e il direttor, viva viva chi vogliono loro, gli stessi che in anni di regno basket un altro sport non si sono mai preoccupati di capire e di sapere se la gente ama davvero spettacoli dove prevale il vedo e non vedo ed impera il regime: vietato parlarsi, c’è musica per voi. Per fortuna hanno un eccellente allenatore, un molisano di Isernia, il quasi quarantenne Antimo Martino cresciuto alla Virtus Roma di Repesa come vice, primo pilota, con discreto successo a Ravenna e ora nella Fortitudo che il suo amico Boniciolli gli ha lasciato dopo averci rimesso la salute, come tante altre volte, cosa che capita se ami troppo quello che fai e se credi che davvero tutti abbiano la tua stessa fede e preferiscano la miniera, il lavoro, al successo nei salotti dove puoi raccontare che sei sempre al lavoro, che studi tutto anche se poi sul campo non si vede. Indicatore di cartellini gialli: sempre più spesso gli arbitri si confondono e dimenticano quanti cartellini gialli hanno dato a un giocatore.

a cat with green eyes sitting on the ground Un po’ perché Donati e gli altri protagonisti della spedizione della Nazionale giovanile in Israele hanno adesso l’età giusta per tracciare un primo bilancio della loro carriera (tra i 26 e i 28 anni), un po’ perché quella manifestazione fu per loro un buon palcoscenico (l’Italia giocò bene, arrivò in finale e si arrese solo all’inarrivabile Spagna di Isco, Morata, Thiago Alcantara, De Gea e Koke), un po’ perché a essere attratti dalle loro prestazioni non furono solo club italiani, ci è parso che l’insieme degli azzurrini scelti da Devis Mangia per la fase finale degli Europei Under 21 del 2013 sia un campione statistico ristretto, ma allo stesso tempo significativo. Le uniche con una certezza del domani sono Milano, fuori dalla serie infernale dopo aver rimontato 14 punti alla Cantù impoverita e rimasta con due giocatori veri e due quasi veri, e la Venezia strangolata dalle bolas degli uomini di Attilio Caja che dovrebbe continuare nella nobil casa fino al 2023. Gioite o cestomanti infelici. 8 A DALMASSON e ai giocatori di TRIESTE perché hanno reagito alla grande dopo l’arresto di quello che aveva in mano la borsa e la stava portando altrove.

Ora non vorremmo che prendesse piede questa teoria sulle reazioni virili nei momenti di massima povertà: in serie A si sono comportati quasi tutti da uomini e non da mercenari a Cantù, Avellino e ora Trieste. 6 A POZZECCO per essere sempre nel cuore di chi lo ha avuto come giocatore, come compagno, per aver trovato la giacca giusta ora che sembra un allenatore uscito dall’accademia e non dall’avanspettacolo. Non c’era stato bisogno nemmeno di quindici minuti per confezionare questo capolavoro. Un successo figlio di un atteggiamento giusto: “Quello che è contato, al di là del modulo (che secondo me conta solo in certa misura), è stato l’atteggiamento avuto sin da subito, anche se su questo non avevo dubbi vista la disponibilità dei ragazzi nei giorni di lavoro. 10 Ad Ettore MESSINA per aver raccontato così bene la notte in cui è stato ritirato da San Antonio il numero 20 di Manu Ginobili. Settima volta, tanto per capire che questa Inter dei canestri, pazza Effe, ma amala sempre, è capace di capolavori e di atroci sventramenti.

Anche l’anno successivo la Sampdoria riuscì a mantenere la coccarda della coppa nazionale sulla sua maglia, sconfiggendo in finale il Napoli di Maradona; all’andata vittoria a Napoli degli azzurri per 1-0, e a Cremona (stadio “di casa” dove giocò la Samp, poiché il Ferraris di Genova era in ricostruzione per i Mondiali di Italia ’90) vittoria per 4-0 dei blucerchiati con reti realizzate da Vialli, Cerezo, Vierchowod e Mancini. Di fatto, a soli 100 dollari all’anno di abbonamento, i sudditi sauditi possono seguire un’infinità di partite di alto livello, mondiali compresi o come quelle del campionato spagnolo, grazie a 10 canali messi a disposizione da beoutQ e che ruba il segnale a beIN Sports, uno dei principali operatori attivi nel mercato sportivo mondiale. Talento in fuga dal paese dei burattinai incapaci, uno che qui non sentiva la fiducia e ha preferito fare il grande viaggio verso Lubbock e l’università di Texas Tech dove corrono su cavalli selvaggi in maschera rossa verso le semifinali contro Michigan State che ha eliminato a sorpresa Duke e il suo mito. Ma una volta che quel pallone in qualche maniera si recupera, dopo è necessario puntare verso la porta avversaria, solo così si può sfruttare il vantaggio di aver ripreso il pallone.