Il gioco del calcio approdò in riva al Mincio per merito di due pionieri: Ardiccio Modena e Guglielmo Reggiani. Le due realtà procedettero su binari separati fino al 1911, quando si fusero dando vita all’Associazione Mantovana del Calcio (A.M.C.). Fu così che la Mantovana partecipò al suo primo vero campionato nel 1914-1915, categoria promozione. Il campionato di Prima Categoria era strutturato in eliminatorie regionali le cui migliori si sarebbero qualificate alla fase nazionale per l’assegnazione del titolo. Nel campionato successivo la squadra lombarda riuscì a centrare, per la prima volta, la qualificazione alla fase nazionale, grazie a due vittorie nello spareggio qualificazione contro il Parma (1-0 e 4-0); inserita nel girone C di semifinale insieme a Torino, Legnano e Padova, il Mantova concluse il girone al terzo posto a pari merito con i veneti. Nella stagione 2019-2020 gli azzurri, ripartiti dal campionato di Promozione, dopo la mancata iscrizione al campionato di Serie C, continua il rapporto di collaborazione con lo sponsor tecnico Max, utilizzando una classica casacca azzurra con pantaloncini bianchi e calzettoni azzurri. Dal 2021 è “sleeve sponsor” del Pescara Calcio.
È inoltre main sponsor della Magnolia Basket Campobasso, squadra cestistica femminile del capoluogo che dopo tre stagioni di alto livello in A2, dal 2020-21 milita in A1; il suo allenatore, Domenico “Mimmo” Sabatelli, nel 2019 si è sposato con Rossella Ferro. Nel 1972 il timone è nelle mani della terza generazione dei Ferro, i fratelli Domenico e Vincenzo (1935-2023), che aprono un mulino più grande nella zona industriale; nel 2011, in occasione dell’acquisizione de La Molisana, è già operativa la quarta generazione della famiglia Ferro: al comando vi sono Giuseppe e Rossella (figli di Vincenzo) affiancati dai cugini Flavio e Francesco. A febbraio 2022 la società è costretta a fermare temporaneamente la produzione, a causa degli scioperi dei camionisti conseguenti all’aumento di prezzo dei carburanti, causato dalla guerra tra Russia e Ucraina, che non permettono di trasportare la semola dal mulino allo stabilimento e la pasta dallo stabilimento ai distributori.
A fine campionato, le ventiquattro squadre maggiori, insoddisfatte dell’elefantiaco allargamento del campionato (ben 88 società parteciparono alla Prima Categoria 1920-1921) e desiderando un torneo più elitario, fuoruscirono in massa dalla FIGC creando un campionato concorrente a 24 squadre – la Prima Divisione – gestito dalla neonata CCI (Confederazione Calcistica Italiana). Il Mantova che nel 1957-1958 partecipa al campionato Interregionale di Prima Categoria (detto anche di “Eccellenza”, ex IV Serie) è figlio del lavoro di Italo Allodi, passato dal campo alla scrivania. Altro “deus ex machina” di questa squadra straordinaria fu Italo Allodi, giunto a Mantova da Suzzara (sua città d’adozione) nelle vesti di calciatore ed affermatosi poi come il primo, vero general manager italiano. Sulle casacche non è presente alcuno stemma societario, ma sul lato sinistro del petto è invece cucito un semplice Grifo, simbolo della squadra e della città perugina (in bianco sulla prima casacca, e in rosso sulla seconda). In questi programmi il giocatore viene intervistato prima dal cronista presente negli spogliatoi, poi dal conduttore del programma e in seguito dagli opinionisti in studio.
Il difensore è arrivato da pochi minuti alla clinica e ha iniziato i test di rito prima di apporre la sua firma sul contratto che lo legherà al Grifone. Nell’aprile 2009 il contratto viene rescisso. Dalla stagione successiva il campionato doveva però tornare a 24 squadre con il risultato che le retrocessioni vennero aumentate a quattro per girone per un totale di 12. L’aumento delle retrocessioni fu fatale ai mantovani che, arrivando noni nel girone A, retrocedettero in Seconda Divisione. Nel 1966 fu adottato il primo logo: quattro spighe di grano che s’intrecciano a fare da sfondo al nome dell’azienda. Paola Pilati, La Molisana: “Grano e algoritmi così è la nuova filiera della pasta” (PDF), in Affari&Finanza, 9 novembre 2018, maglie calcio belle p. L’azienda ha acquisito, a gennaio 2022, alcuni asset dell’ex Zuccherificio del Molise per poco più di un milione di euro, tra cui l’imponente torre che diventerà silo in cui stoccare grano. Del 1982 è il primo restyling del logo, con la presenza di due spighe (parte dello stemma della Provincia di Campobasso, a sua volta erede del Contado di Molise) e le sei torri (presenti in quello del capoluogo).