Nel mondo del calcio entra nel 1993 con il Saronno: passò dalla Serie D alla Serie C1, una cavalcata storica per il piccolo club, fino a quando arrivò ad accarezzare il sogno della Serie B, naufragato sul più bello, nella decisiva partita col Carpi; il presidente decide a questo punto di puntare più in alto lasciando la squadra a una nuova proprietà. “Tutti in vela con i Mitico Arpege”, questo il nome dell’iniziativa, supportata dal Distretto Rotary 2060 e dal Rotary Club di Monfalcone Grado, prevede alcune escursioni in barca a vela, grazie alla disponibilità degli armatori di queste prestigiose imbarcazioni storiche, con la possibilità di conoscere anche l’affascinante e storica cittadina di Grado. Fa il suo secondo esordio coi colori bianconeri il successivo 8 febbraio, nella semifinale di andata della Coppa Italia in casa del Milan, e anche stavolta trova subito il gol, assurgendo anzi a match winner grazie a una decisiva doppietta che vale il 2-1 dei torinesi. Nell’incontro della 24ª giornata del campionato 1948 con il Boca Juniors, il difensore Rodolfo De Zorzi, membro della Nazionale, colpì duramente la gamba destra dell’attaccante durante un contrasto di gioco, causandogli la frattura di rotula e menisco e causando la rottura dei legamenti.
Il pensiero sta nelle motivazioni che andranno trovate in questi 540′ e spiccioli ancora da giocare prima dei playoff, che andranno necessariamente vinti per “godersi” un’estate, un’altra, di passione. La squadra lombarda, infatti, dopo la fine della Grande Guerra, venne ammessa in Prima Categoria, il campionato di massima serie. Senza dubbio, l’azione più bella del campionato bluceleste. «Mia figlia non vede l’ora di iniziare a giocare con i colori nerazzurri – conclude il papà – noi la sosterremo in questa bella e prestigiosa esperienza». Chiara ha iniziato a giocare con noi un paio d’anni fa seguendo il fratello, classe 2008. Ora la Serie A è chiamata a investire anche su formazioni di calcio femminile e l’Inter ha voluto scegliere proprio la nostra giovane calciatrice che ora si allenerà due o tre volte alla settimana insieme ai nerazzurri. «La nostra Chiara è da oggi una giocatrice dell’Inter – conferma Fabrizio Redaelli, Responsabile del settore giovanile dell’US Olginatese – Complimenti a lei e allo staff della scuola calcio per il fantastico riconoscimento.
Cogliamo l’occasione per ringraziare l’Olginatese che ci ha permesso di raggiungere questo traguardo». Per la prima volta l’importante traguardo sportivo riguarda una bambina “bianconera”, ora applaudita da famigliari, amici e compagni di squadra. Dopo dieci minuti di studio, la “prima” è più che buona per il Lecco: Corteggiano va via sulla sinistra e crossa al centro per il perfetto stacco di testa di Cardinio, che apre le marcature e stampa anche per questa stagione la fatidica doppia cifra. La rosa fu costruita attorno all’ex calciatore, capitano e assessore allo sport del comune di Salerno, Roberto Breda, chiamato in panchina per tentare la pronta risalita in B. Il gruppo messo a sua disposizione, pur molto giovane, riuscì subito a regalare un calcio d’attacco e risultati convincenti, che gli permisero di balzare in testa alla classifica dopo la vittoriosa trasferta di Ferrara, giunta all’ottava giornata. Reso il giusto merito ai vincitori, come il Lecco da un po’ di tempo a questa perte pensiamo a noi e noi solamente: serviva vincere e basta con l’Inveurno di Mazzoleni e così è stato, tra fortuna (tre pali per gli ospiti), belle giocate e la consueta capacità di dominare l’area che hanno Cardinio e França, due bomber da 34 gol in coppia su 69 totali.
França, Cardinio (dal 33’ s.t. La cosa più bella della gara avviene al 30′ e ci sarebbe da rivederla mille volte: Baldo, in zona difensiva, serve Cardinio sulla sinistra, l’esterno attende Corteggiano e lo serve in posizione centrale, l’argentino, di prima, con un perfetto lob assiste França che controlla con la coscia e spedisce la palla alle spalle di Voltolini con un diagonale da applausi. La ripresa si apre con la bella progressione di Cardinio sulla sinistra, abile nel penetrare tra le maglie gialloblù ma non nella conclusione, che si perde larga. Nell’ultima esperienza mi sono caricato delle responsabilità che mi sono state addossate: spero si potrà ricucire il rapporto con coloro che nel tempo, e ancora adesso, mi hanno dato del ladro». La gloria, invece, la trova ancora Cardinio al 24′: perfetto tacco di Corteggiano e altrettanto perfetta conclusione con il destro dell’attaccante lecchese per il raddoppio. O meglio li usa soltanto per riscaldare i portieri del San Donato in qualità di preparatore. Lula meglio di Bolsonaro, ma è possibile un compromesso?