Sotto la nuova gestione, il Madrid vinse ancora la Liga: aperto il campionato con una vittoria contro il Valencia (2-1), alla quarta giornata sconfisse gli eterni rivali del Barcellona per 3-1. Alla sesta giornata, con una vittoria 2-1 sull’Athletic di Bilbao, si issò alla cima della classifica, e vi rimase per diverse giornate. La nuova quarta maglia del Real Madrid uscirà assieme alle rispettive maglie dei portieri, alla divisa pre-match e alcuni accessori come i guanti da portiere e le scarpe da gioco, tutti disponibili per il pubblico a partire dal 27 marzo. Il brano venne trasmesso successivamente da alcune radio private della città; in questo periodo però, la società venne venduta a Mario Cecchi Gori e la nuova gestione confermò il vecchio inno di Narciso Parigi. Al termine della stagione Enrico Befani cedette la società a Enrico Longinotti. La stagione 1934-1935 vide i gigliati, allenati per la prima volta da un allenatore italiano, Guido Ara, tra i protagonisti della Serie A; grazie a una buona difesa e a una notevole partenza in campionato, la Fiorentina si laureò campione d’inverno il 3 febbraio 1935. La squadra viola non riuscì a ripetersi nel girone di ritorno, complici alcune sconfitte sul finale di stagione con Livorno, Alessandria e Juventus, e finì terza in classifica dietro ai bianconeri e all’Ambrosiana-Inter.
In campionato, la Fiorentina non riuscì a ripetere i risultati degli anni precedenti, ottenendo numerosi pareggi, con le vittorie su Milan e Juventus che si contrapposero a sconfitte con squadre di medio-bassa classifica, e si piazzò al settimo posto, nonostante la miglior difesa del torneo; il capitano Miguel Montuori si infortunò agli occhi e fu poi costretto al ritiro. Nelle prime giornate i viola si portarono in testa alla classifica insieme al Milan, chiudendo però il girone di andata a 4 punti dai rossoneri, grazie ai 14 gol totali di Montuori e a una buona difesa. La prima parte di stagione fu negativa, con i viola a ridosso della zona retrocessione; con un buon girone di ritorno, frutto di 16 risultati utili consecutivi, riuscirono ad arrivare al secondo posto, perdendo le ultime due partite del campionato che li vide così terminare in quinta posizione. Poi quando lo ha riportato più vicino all’area ha ripreso a segnare: 4 gol nelle ultime 4. Almeno da questo punto di vista il bandolo della matassa sembra essere stato trovato”. La Fiorentina si riorganizzò da un punto di vista societario e tecnico; il 23 gennaio 1946 Luigi Ridolfi cedette a titolo gratuito al consiglio della Fiorentina, che aveva affidato a Arrigo Paganelli la presidenza del club, ogni diritto vantato sui cartellini dei giocatori viola.
Nonostante non siano mai in lotta per la salvezza, i viola di Ara, che ebbero in Giuseppe Bigogno il primo loro capitano, chiusero l’annata al dodicesimo posto, a 4 punti dalla zona retrocessione, dimostrando difficoltà negli incontri casalinghi. In Coppa Italia la squadra si fermò ai quarti, battuta dalla Sampdoria. In Coppa Italia la Fiorentina venne battuta ai quarti di finale dalla Roma, dopo aver superato Sampdoria e Juventus. Anche in Coppa Italia la squadra non fu protagonista, battuta dal Catania nei sedicesimi di finale. Nella coppa nazionale la Fiorentina arrivò fino ai quarti di finale, dopo aver battuto la Sampdoria, venendo sconfitta dalla Juventus. 22 febbraio i viola incapparono nella peggior sconfitta della loro storia nei massimi campionati a girone unico, con la sconfitta per 0-8 contro la Juventus a Torino. Titolare nell’ultima finale di Champions, sconfitta con cui ha salutato il “suo” Borussia Dortmund dopo l’ennesima stagione di altissimo livello.
La formazione titolare di Fulvio Bernardini era composta da Sarti; Magnini, Cervato; Chiappella, Rosetta, Segato; Julinho, Montuori, Virgili, Gratton e Prini, con Orzan spesso usato come prima riserva. Smise l’attività agonistica nel 1965 in Serie B, con la SPAL, squadra a cui era approdato nel 1961 chiamato da Paolo Mazza – convinto, a differenza di altri, che il giocatore non fosse assolutamente finito; Cervato giunse a Ferrara assieme a Dell’Omodarme quale parziale conguaglio della comproprietà di Bozzao; Il patavino diventò l’indiscusso capitano della formazione estense, giocando altri quattro campionati e fermandosi solo per un serio infortunio che ne compromise definitivamente il prosieguo della carriera. “Quando si è giocata la Supercoppa era ancora una cosa fresca, è stata una partita secca, una finale, per cui non c’era questa percezione di vuoto. In Coppa Italia la squadra venne battuta dal Livorno nella prima partita del torneo. In Coppa Italia, la Fiorentina batté agli ottavi il Messina e ai quarti la Roma, superando in semifinale la Juventus. Dopo la perdita di Petrone, nel 1933-1934 l’Associazione Calcio Fiorentina decise di puntare su Vinicio Viani come nuovo attaccante di riferimento, oltre che su Mario Pizziolo, prima bandiera viola che vinse il campionato mondiale di calcio 1934 con l’Italia.
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