Proprio contro il Milan, al ritorno dalla sosta di gennaio, arriva la seconda sconfitta del torneo: perdendo 1-2 in rimonta col Diavolo, la Beneamata interrompe una serie positiva casalinga in campionato durata ben 25 incontri consecutivi, aprendo altresì un periodo negativo. Boban porta in vantaggio la squadra di casa, poi nella ripresa i gol arrivano come doni sotto l’albero: Nikos Machlas, non molto conosciuto attaccante greco, serve a Ramos il pallone dell’1-1 e poi infila Ielpo per il 2-1. Una spettacolare sforbiciata di Di Canio sembra scongiurare la sconfitta, ma nei minuti di recupero Sordo devia nella propria porta una zampata ancora di Machlas: al terzo tentativo, le Christmas Stars affossano il Milan degli invincibili in una delle cattedrali del calcio e grazie a uno tra i meno famosi di tutte le stelle che hanno schierato in tre incontri. Dopo un primo tweet per fare chiarezza (“Io non sono un giocatore di calcio”), il Nikola Kalinic del basket ci ha scherzato su con un secondo cinguettio: “Sono un giocatore di calcio e mi sono appena trasferito all’Atletico Madrid”.
Similmente, il 15 dicembre 2019, per celebrare i 120 anni del club rossonero, i giocatori sono scesi in campo contro il Sassuolo indossando una maglia speciale che, rispetto a quella stagionale, recava dettagli dorati. Una prima variante fu realizzata per la Champions League – con l’aggiunta di dettagli in platino (bordo intorno al logo del club e nomi e numeri di maglia), con l’inversione dei colori degli inserti ai lati del collo e con l’aggiunta della scritta SSC NAPOLI, in luogo del logo alla base della nuca. La ripresa è un pranzo di Natale a base di reti e spettacolo: il Milan rovescia il risultato con Evani e Massaro, l’argentino Sergio Berti rimette tutto in equilibrio prima che lo stesso Massaro provveda a buttarla dentro e a far segnare Aldo Serena, in gol dopo tanta panchina. Ricchi premi e cotillons per tutti, come Natale impone. A San Siro brilleranno le luci dei riflettori, ma non più quelle di Natale. Nel 1994 l’impegno raddoppia: il 28 dicembre affronteranno Roma all’Olimpico, poi rinnoveranno la sfida al Milan alla vigilia di San Silvestro. Mentre le Nazioni Unite portano avanti le operazioni UNOSOM anche con l’ausilio di un contingente italiano, il 30 dicembre Milan e Christmas Stars si affrontano a San Siro in una sfida al sapor di panettone.
È il lieto fine di una favola: la sfida non si ripeterà più. In molti, stimolati dal conduttore Daniele Magnani, sottolineano la frustazione dei giocatori del Milan che non riuscivano a segnare, e l’arrabbiatura di Arrigo Sacchi che a fine partita parlò di un Cesena che aveva solo pensato a difendersi. Nell’ambito della comunicazione visiva, questo wordmark viene adoperato da solo o accompagnato dal logo, che lo precede o lo sovrasta. «Non pensiamo che la somma delle parti faccia più del totale», spiega ancora Giorgetti, che sottolinea come la visibilità garantita dal Milan ai suoi partner commerciali (dal closing ad oggi sono stati sottoscritti 6 nuovi accordi di sponsorizzazione) anche attraverso altre forme di comunicazione può essere di gran lunga più efficace rispetto a quella sul retro della maglia da gara. Lo swoosh e lo stemma sono in oro, così come il back sponsor. Un paio di giorni dopo è ancora duello al “Meazza” contro il Milan, evento promosso dal nuovo sponsor dei rossoneri, la casa automobilistica Opel: l’incasso – 150 milioni di lire in favore dell’Unicef – segna però un insuccesso rispetto agli anni passati.
Ne sono convinti i dirigenti del Milan nel lontano 1992, quando partoriscono la nobile idea di coniugare calcio e solidarietà in una città ancora scossa dallo scandalo Tangentopoli: i rossoneri di Fabio Capello contro una selezione di fuoriclasse stranieri in un’amichevole a scopo benefico durante le festività natalizie. La maglia poteva presentare scollo a V nero, più o meno ampio, colletto nerazzurro o ancora colletto bianco e laccetti. Un’importante novità venne portata per la partecipazione degli Azzurri alla Coppa d’Oro dei Campioni del Mondo, più nota come “Mundialito”, nel 1981 in Uruguay, dove la prima maglia fu contraddistinta da un colletto a polo con bordini tricolori, maglie milan riproposti anche sui bordi delle maniche. Tra una risata e l’altra sui monitor di Spiaggia 23 scorrono le immagini di quell’impresa, il locale di Andrea Spinelli non è nuovo a serate amarcord come questa, nel 2017 fu infatti celebrata 20 anni dopo l’epica partita Cesena-Livorno del campionato di serie C 97-98, che diede il via alla scalata del Cavalluccio verso la vittoria del campionato. Il 31 agosto 2020 venne presentata la nuova maglia per il campionato d’Europa 2020, posticipato all’anno successivo a causa della pandemia di COVID-19.