2001 Quando a qualche minuto dalla fine Calvarese si straccia un piede entra il quarto uomo e sappiamo in partenza che avremo il recupero più lungo della storia del calcio. Poi certo, due errori tafazziani puniti col massimo della pena e il rammarico di non aver stretto le chiappe qualche minuto in più per rendere meno doloroso questo assassinio. Ne esce una roba da All Blacks che il cileno si porta dietro per qualche minuto tanto da perdere una palla sanguinosa a centrocampo che vale la fuga ed il gol di Mertens che chiude il match. Il Benevento comincia a provarci in tutti i modi ma noi li respingiamo usando il portiere e le chiappe, la tecnica funziona alla grande fino a trenta secondi dalla fine quando i giallorossi troverebbero il meritato gol del pari. Ormai conta solo non sbracare, pronti via e terzo gol ad un istante dal recupero. Cosa facciamo noi uomini duri nel recupero in genere? L’unica cosa che temo è l’effetto “non c’è niente da fare” che ti viene dopo queste partite nelle quali sai di aver fatto bene e ti ritrovi con il solito mucchietto di letame sullo zerbino. Noi crediamo di avere una visione culturale e politica, una visione sufficientemente vasta ed approfondita e – in qualche modo – anticipata per poter vedere e valutare cosa sta accadendo nell’economia globale, quali forze sono in campo, quali dinamiche sono in atto nel mondo e quale impatto hanno per questa via le crisi che stanno investendo l’Europa e l’Italia: la crisi alimentare, la crisi energetica, la crisi finanziaria, le crescenti tensioni geopolitiche.

SHARE Riviste Il Benevento, alla sua prima in A davanti al suo pubblico parte piuttosto timidamente e sono i rossoblu a tenere spesso palla, ma la usano come un criceto userebbe una centrale nucleare, un po’ alla membro di segugio. Adesso c’è un po’ di verve, Di Francesco e Verdi entrano un po’ nel gioco ed anche se non succede una beata mimpia i rossoblu sono in controllo. Però noi siamo fiduciosi, perché vi aspettiamo alla prova dei fatti e al confronto dei dati, quando la gente davvero si farà i conti in tasca e capirà che alle promesse elettorali non sono seguiti i fatti. Onestamente adesso dovremmo sperare in un episodio perchè loro sono in controllo e noi un po’ stufi, c’è una bella punizione che Verdi vorrebbe battere ma Pulgar si impone col più classico dei la palla è mia e la batto io. Ma le regole attuali sono queste, e capita di uscire con ben 12 punti e 4 vittorie, passano invece squadre con un punteggio nettamente inferiore, fatto che dimostra la necessità di modificare il regolamento.

Mi rendo conto che questi argomenti – ossia le regole – non sono molto popolari, non sono spendibili all’esterno e non incontrano il favore dell’opinione pubblica, che invece critica la politica, semmai per il difetto opposto, per la sua incapacità di decidere e per il suo essere molto spesso inconcludente. Che tra Bologna e Napoli ci fosse una leggera differenza lo sapevamo, che il risultato sia bugiardo è chiarissimo, la vera novità è che il Bologna ha giocato da squadra, ha lottato e si sono viste anche buone doti tecniche. Il Parlamento non conosce ancora il testo: almeno il Comitato dei diciotto deve conoscerlo, anche perché abbiamo appreso che, se non altro, è stato recepito un rilievo contenuto nella relazione tecnica che modifica in parte lo stesso testo che il Governo aveva presentato ieri con il maxiemendamento interamente sostitutivo del testo in esame (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Sotto tale profilo, il giudizio sul provvedimento non può essere tratto dal solo esame complessivo delle proposte economiche previste ma deve rilevarsi stabilendosi se sono credibili e coerenti con l’obiettivo finale del pareggio di bilancio nell’esercizio del 2011, che è il vincolo inderogabile comunitario.

Poco fa mi sono infatti lasciato andare forse un po’ troppo ed ho reagito in malo modo ad un’interruzione che era venuta dai banchi del Popolo delle Libertà. All’epoca, l’illusione era comunque che – come si legge sui documenti politici di allora – l’acqua saliva e che, salendo, avrebbe sollevato tutte le barche. Viene giù il Vigorito, ha segnato Lucioni e sembra l’ennesimo finale che farà dire al mister roba nuova tipo “dobbiamo migliorare” e anche “dobbiamo avere più convinzione”, ma a me Lucioni sembra in fuorigioco di una trentina di metri e si vede che anche gli addetti alla VAR vengono svegliati in tempo perchè quando ormai i tifosi sono sui pulmann o davanti ad una pizza l’arbitro annulla. C’è una colpo di spalla di Destro su corner, e c’è che anche Donsah si rompe, allora Poli ritorna esterno e Crisetig riappare sui nostri schermi facendo il play. Poli gioca play basso, diciamo fuori ruolo, e Donsah deve destreggiarsi tra nonno Torosidis e un Verdi spento avendo di fianco lo stesso Poli che non ha decisamente la misura. Donadoni presenta una squadra completamente rivoluzionata dal mercato scoppiettante di questa estate torrida, e abbiamo addirittura De Maio per Gastaldello e Poli per Dzemaili, roba da cominciare davvero a leccarsi i baffi.