La prima è costituita dal peggioramento registrato nel corso del primo semestre 2008, che non era indicato – se non indirettamente – in quella relazione e che è stato chiaramente rilevato dalla Commissione europea: non si tratta di 1,9 in discesa, ma di 1,9 in salita, un’inversione rispetto alla dinamica sulla quale si era fatto affidamento. Il secondo elemento di novità è il superamento di un’anomalia che è stata finora tipica della struttura del bilancio della Repubblica italiana, ovvero che il bilancio fosse presentato con una previsione pluriennale, ma limitato per la parte dispositiva al solo primo anno, assumendo il residuo segmento temporale una dimensione puramente programmatica. L’azione di politica economica del Governo è mirata a due obiettivi essenziali: la stabilizzazione triennale del bilancio pubblico della Repubblica e la costruzione di una migliore piattaforma istituzionale e legale per lo sviluppo industriale. Questa tecnica è stata causa di instabilità, di non credibilità e di un eccesso perverso di spesa pubblica alimentato dalla non naturale, per l’estensione nel tempo, competizione politica. Nel pomeriggio, infatti, dall’ ambito politico e da quello della Federcalcio, arrivano le prime risposte.

Se, infatti, guardiamo da tutte le parti, troviamo numeri che hanno davanti il segno meno e non il segno più. La stagione, infatti, iniziava a luglio con il DPEF, proseguiva con un non sopito dibattito durante l’estate, successivamente si avevano i tre mesi della finanziaria, due mesi di tregua e poi, di nuovo, con la trimestrale di cassa, il dibattito sulla presunta necessaria manovra correttiva. Il tricolore lo ritroviamo anche sul colletto a V, nonchè sulle due maniche, e infine troviamo un “bordino” bianco a dividere le maniche dal resto della divisa. L’Italia è di tutti e non vogliamo che un federalismo che è alle porte la possa dividere e la difenderemo in tutti modi con le nostre forze, con il nostro partito e con la convinzione che gli italiani faranno di tutto anche per cambiare quello che è accaduto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico – Congratulazioni). Lo dico non tanto e non solo come parte politica, perché in autunno avremo una situazione seria e preoccupante, e non vorrei che si determinasse una situazione per cui da parte degli stessi elettori del centrodestra che hanno affidato un mandato così ampio, che neppure De Gasperi ha mai avuto nella storia democratica repubblicana di questo Paese, ci fosse il segnale di una forte insofferenza, di una delusione: avremo una condizione ancora più difficile per affrontare i problemi e le questioni che riguardano l’interesse generale di questo nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Ritengo che questa manovra sia da sostenere, che le innovazioni introdotte siano importanti e che sia certamente un intervento che può far crescere e determinare lo sviluppo del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà). Per noi fondamentale in questa fase è rilanciare i consumi interni e tutelare il potere di acquisto delle famiglie, la maglia del napoli ma in tutto il provvedimento non vi è un intervento che vada in questa direzione e persino la Robin Hood tax rischia di andare nella direzione opposta. Successivamente si è reso conto della necessità di questo intervento. Davvero preoccupante, per non dire drammatico, è l’incessante aumento dei prezzi delle materie prime – problema fra l’altro gravissimo per il nostro Paese, che ne è quasi privo – dal gas al petrolio, ai generi alimentari di prima necessità. Non è così, questo è un problema che riguarda il destino di questo Paese. Diamo quindi atto al Ministro Tremonti e al Governo di avere fortemente innovato il meccanismo della finanziaria, del quale prendiamo atto affinché possa essere un punto di partenza futuro per evitare tutte quelle leggi finanziarie che avevano come unica certezza l’approvazione entro il 31 dicembre di ogni anno, ma che – come voi sapete – avevano un iter, un percorso legislativo, particolarmente complesso, spesso individualistico e molte volte lontano dalle esigenze reali del Paese.

Napoli è contaminazione di stili e di culture e il Club ne vuole essere la sua profonda rappresentazione. È incontrovertibile che l’Italia, per quanto riguarda la crescita economica e la produzione industriale, è tra le ultime in Europa, sia perché la domanda interna è debole, sia perché i consumi sono in fortissimo calo e gli investimenti sono ad un livello molto basso. Dopo la premessa sui numeri che ho citato, provenienti dall’Europa, farei una scommessa per avere numeri positivi, ma credo che valga la premessa: i numeri hanno tutti il segno negativo. Non credo che sia questa la sede per formulare polemiche su ciò che è successo nell’intervallo di tempo tra la fine del 2007 e la metà del 2008. Non credo, inoltre, che sia il caso di formulare considerazioni non appropriate, data la gravità e l’intensità del momento che stiamo vivendo. In Italia il sostegno all’editoria, alla stampa quotidiana e periodica si esplica attraverso strumenti di aiuto indiretto, come le agevolazioni per le spedizioni in abbonamento postale, e di aiuto diretto.

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